Risposte a domande e critiche frequenti

D: Perché parlate latino e greco in classe?
Parliamo latino in classe non per vezzo. È una strategia didattica ben precisa: in questo modo replichiamo gli stessi processi con cui il cervello apprende la  lingua madre, piegando questi ai nostri obiettivi: l'apprendimento del latino o del greco per leggere i classici in originale.


D: Ma il latino ed il greco non sono fatte per essere parlate!
Nessuno pretende di riportare il latino ed il greco antico al rango di lingue per la comunicazione. Nonostante siano state parlate per più di duemila anni, e nonostante noi stessi siamo in grado di parlarle, l'obiettivo è strettamente didattico: impiegare una lingua significa impararla, impararla, e quindi conoscerla, significa essere in grado di approcciarvisi direttamente.


D: Ho studiato latino al liceo classico con il metodo tradizionale e andavo bene.
Per noi "andar bene" è un concetto relativo. Di solito uno studente, dopo cinque anni di studio delle lingue classiche, è in grado di tradurre 12 righe di testo in 2 ore. 
Se un qualche studente studiasse inglese per cinque anni, con lo stesso monte ore del latino, e questo fosse il risultato, chiunque concorderebbe nel dire che tale studente non sappia l'inglese. Perché questo non lo si può dire per il latino?

Noi di GrecoLatinoVivo crediamo che questo risultato sia davvero pessimo, in relazione all'impegno richiesto ai nostri studenti. 
Basti pensare che il monte ore di studio nel solo biennio del liceo classico è pari a quello necessario per raggiungere il livello C1 in lingua tedesca.

D: Ma non si studia il latino per imparare il latino, si studia il latino per imparare a studiare. È una palestra di logica per la mente!
Siamo così abituati a sentirci dire questa frase che non ci rendiamo più conto di quanto sia grave: viene detto che non si studia quella materia per imparare la materia in questione ma per altro, fuori dalla materia stessa. Però poi quando gli studenti hanno da fare i compiti di traduzione, si pretende che conoscano pienamente la lingua.


D: Perché dici questo? Non è vero, a scuola viene insegnato sia il latino ed il greco.
No, a scuola viene insegnata la grammatica di queste due lingue, che è solo una parte della lingua. Essa è composta anche da lessico, forme idiomatiche e locuzioni, che sono una parte sostanziosa e ignorata nell'insegnamento tradizionale. Esse si possono acquisire solo attraverso un uso serrato della lingua.


D: Non mi interessa tanto imparare la lingua come mezzo di comunicazione linguistica, ma per tradurre.
La capacità di traduzione è solo il punto di arrivo di una competenza linguistica a tutto tondo, sia nella lingua di partenza che in quella di arrivo. Per questo bisogna partire per forza dalla lingua come mezzo di comunicazione. Non si tratta di un'operazione meccanica: si può tradurre dopo aver imparato una lingua.


D: Mio figlio (oppure il figlio della nipote di quarto grado del fruttivendolo sotto casa, mia cugina, etc...) studia a scuola con il vostro metodo, ma non sa nulla, quindi il vostro metodo non funziona.
Con gli anni ci siamo accorti che molto spesso i docenti adottano i testi per il metodo diretto senza una formazione specifica, che permetta di sfruttare le piene potenzialità del metodo. Spesso i testi sono adottati come antologie, quando invece sono veri e propri corsi di lingua, rendendo vana la loro efficacia.


D: Nei vostri metodi non si fa grammatica.
Questo è falso, si fa la grammatica,  in maniera estremamente puntuale, come momento di riflessione sulla lingua, nel rispetto del processo con cui apprediamo la lingua stessa. Pratica e grammatica si saldano: così, e solo così, si impara una lingua.